
Oramai è comune negli annunci immobiliari vedere inserita tra le caratteristiche dell’immobile anche la classe energetica dell’edificio, questo perché è un elemento molto importante che, incidendo sui consumi generali, ne aumenta l’appetibilità commerciale. Significa, quindi, che è un parametro molto importante nella valutazione di acquisto di una casa.
Come funzionano le classi energetiche degli edifici
Innanzi tutto, le classi energetiche esistono da molti anni e sono state introdotte dagli enti catastali per individuare il livello energetico di ogni casa, cioè quanto consuma, quanto è recente e quale è la sua tenuta nel tempo. È possibile migliorare la classe energetica apportando interventi che riducano i consumi aumentando così il valore di vendita: migliore è la classe energetica, maggiore sarà il suo valore di mercato perché sarà possibile risparmiare cifre molto importanti per il costo delle bollette e in generale la manutenzione.
Sono diversi gli elementi da valutare per definire la classe energetica: infatti, oltre ovviamente all’impianto di riscaldamento, e quindi il tipo di caldaia, elementi radianti ecc. e la tipologia di infissi, anche la posizione dell’unità rispetto allo stabile incide sull’efficienza energetica: ad esempio un appartamento al terzo piano di un immobile di quattro avrà un rendimento maggiore rispetto a quello immediatamente superiore perché sarà maggiore la tenuta termica. Per aumentare la classe energetica si può ricorrere ai bonus previsti dal Governo: l’ecobonus e il superbonus, infatti, permettono di affrontare tutti gli interventi necessari all’efficientamento energetico dell’immobile incidendo direttamente sia sul consumo diretto che sul futuro valore di vendita dell’unità.
Quali sono le classi energetiche?
C’è da dire che le classi energetiche degli immobili variano da regione a regione ma in linea generale sono le seguenti: A4, A3, A2, A1, B, C, D, E, F e G dove la classe A4 è naturalmente la migliore e la classe G la peggiore.
Per definire la classe energetica corretta viene valutata la
prestazione energetica dell’unità abitativa che deve essere entro un
determinato range di valori.
La prestazione energetica, elemento base per valutare la classe
di ogni abitazione, deve essere entro un certo range per poter stabilire
l’esatta classe di appartenenza. Esiste poi un altro valore, l’indice di
prestazione energetica globale, spesso abbreviato in EPgI o IPE, un parametro
architettonico che esprime il consumo totale di energia
primaria per la
climatizzazione (in regime continuo degli impianti, 24h) riferito all'unità di
superficie utile (espresso in kWh/mq anno).
Ad esempio la classe A4 prevede un consumo annuo entro 0,40
kWh per metro quadrato, mentre la classe peggiore (G) arriva oltre i 350 kWh
per metro quadro.
Questi elementi vanno considerati anche in caso di
affitto di un immobile, in quanto anche il canone può variare sulla base della
classe energetica.